Alexis Queer Vision: maratona cinema Lgbtqi

Cosa si può fare a Roma domenica 12 Ottobre dalle 18 alle 24?
Vedere un bel film a tematica gay-lebisca-omosessuale alla rassegna Alexis Queer Vision che si terrà al cinema occupato in via Ostiense 124 (metro Garbatella).
Alexis Queer VisionSi tratta di film inediti sottotitolati in italiano dall’efficiente e instancabile staff di Buzzintercultura.  E nella pausa prevista alle 20,30 è possibile anche cenare.

Secondo le statistiche dell’ILGA, l’Italia è uno tra i Paesi più omofobi d’Europa.
«Questa omofobia diffusa -sottolinea Fabio Giuffrè di Buzzintercultura – oltre a perpetuarsi nella vita quotidiana e nella politica, spesso conquista anche i media che, asserviti a questo status, mostrano una immagine distorta e decadente della popolazione Lgbtqi».

Per compensare questa mancanza, le proiezioni scelte per la maratona propongono personaggi gay-lesbico-trans positivi, storie romantiche, felici, anche complicate ma in ogni caso non distruttive, in modo da mostrare quella grande parte di persone Lgbtqi che spesso in Italia viene censurata.

L’ingresso alla rassegna è a offerta libera.

Il programma, i trailer e le locandine sono disponibili al seguente link.

 

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Educare alle differenze

Da Siracusa a Bologna passando per Roma. Da nord a sud, tre associazioni – Stonewall, Il Progetto Alice e Scosse – in primavera hanno proposto un incontro nazionale. Educare alle differenze, questo il nome dell’incontro si terrà a Roma  il 20 e 21 settembre di Via Bixio 83, nel quartiere Esquilino, a pochi passi dalla Stazione Termini, grazie alla preziosa collaborazione dell’Associazione genitori scuola Di Donato.
Educare alle  differenze ha messo in moto duecento realtà co-promotrici – tra associazioni, scuole, case delle donne, spazi sociali e centri antiviolenza – da tutto il territorio nazionale.

Dall’idea iniziale, in pochi mesi l’iniziativa è stata adottata e sostenuta da Educare alle diffeenzeoltre 200 realtà collettive e in diverse città italiane ed è stata preceduta da assemblee e confronti territoriali. L’appuntamento ha anche ricevuto il patrocinio dell’Assessorato Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità di Roma Capitale.
L’obiettivo? Tessere un filo e costruire una rete tra tutte le esperienze del nostro Paese che quotidianamente lavorano dentro e fuori le scuole per promuovere libertà e pluralità, a partire dal ragionamento sull’identità di genere.

A Roma il 20 e 21 settembre per stabilire sinergie e connessioni tra chi, dentro e fuori la scuola, realizza progetti dedicati alla valorizzazione delle differenze, alla pluralità dei modelli familiari, al contrasto agli stereotipi di genere, alla prevenzione di bullismo, omofobia, transfobia e violenza maschile contro le donne, tra chi intende la scuola come spazio in cui coltivare rispetto, libertà e senso critico.

Il programma
L’entrata è libera. La plenaria e i tavoli sono aperti anche a chi non è registrato/a.

Si inizierà sabato 20 settembre in seconda mattinata, per rispondere alle richieste di chi arriva da fuori Roma. Alla riunione plenaria verranno presentati il programma, gli obiettivi e le finalità dell’incontro Educare alle differenze. Seguirà un pranzo a buffet e per tutto il pomeriggio ci sarà la discussione nei tavoli di lavoro. Ogni tavolo avrà due facilitatrici e nel corso della mattina di domenica 21 settembre che dovranno esporre in plenaria il report della discussione. L’appuntamento di sabato si concluderà con la chiusura dei tavoli di lavoro.
La plenaria si svolgerà domenica  21 settembre mattina, dalle 9.30 alle 12.30, e avrà come compito la restituzione dei tavoli di lavoro, l’eventuale elaborazione di un documento condiviso da presentare pubblicamente, interventi e proposte per la costituzione di una rete delle esperienze collettive e delle singolarità interessate alla promozione delle differenze, dentro e fuori le scuole.

Ulteriori informazioni sui siti delle associazioni Scosse e Stonewall.

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Anche in Italia adozione per una coppia lesbica

Ebbene sì, anche in Italia c’è stato il primo caso di “stepchild adoption” -letteralmente “adozione del figliastro”-, già consentito in altri Paesi europei.

Il Tribunale per i Minorenni di Roma ha riconosciuto l’adozione di una bimba che vive in una coppia omosessuale formata da due donne, figlia biologica di una sola delle due, che sono libere professioniste e che si sono sposate all’estero. La coppia, che vive a Roma dal 2003, ha avuto una bimba all’estero anni fa con procreazione assistita eterologa. Il Tribunale Famiglia omosexha accolto il ricorso presentato per ottenere l’adozione della figlia da parte della mamma non biologica, la “stepchild adoption” appunto, già consentita in altri Paesi europei.
«Con avvedutezza il Tribunale ha non solo riconosciuto un diritto alla coppia ma soprattutto alla bambina,  – ha affermato Andrea Maccarrone, Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli- frutto di un consapevole e voluto progetto di vita di coppia ma ha segnato un passo storico per il nostro Paese. Vogliamo fare i nostri migliori auguri alla coppia romana che, pur consapevole dei rischi di un percorso giudiziario, ha scelto di pretendere che i diritti per loro e la loro bambina venissero riconosciuti anche in Italia».

E Giuseppina La Delfa, presidente di Famiglie Arcobaleno ha aggiunto:  «Tutta l’associazione e migliaia di coppie con figli in Italia aspettavano questa sentenza. La giudice ha tenuto conto dell’assoluta preminenza dell’interesse del minore: chi può negare che l’interesse supremo del minore è essere tutelato da entrambe i propri genitori. Sono sempre più numerose le coppie omogenitoriali con figli che all’estero risultano essere famiglie a tutti gli effetti; la battaglia per il riconoscimento dei figli è iniziata da un po’ anche in Italia, sia presentando domanda di trascrizione degli atti stranieri in Italia, sia – come in questo caso – appellandosi al buon senso ed all’umanità, nonché al miglior interesse dei bambini».

Quando lo Stato approverà una legge che eviti ai cittadini omosessuali che vogliono assumersi responsabilità, ad agire presso i Tribunali, con dispendio di tempo e denaro e creando ulteriori discriminazioni?

E quando anche in Italia le persone omosessuali potranno sposare la persona che amano?

Per il momento Matteo Renzi ha promesso molto ma non ha fatto niente.

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Non solo bellezza a Mister Gay World 2014

Si chiama Nicola La Triglia, è il ragazzo messinese che rappresenterà logo-mister-gay-Worldl’Italia al concorso di Mister Gay World 2014 che si terrà a Roma dal 24 al 30 agosto.

Il candidato italiano, laureato in legge e con un dottorato in Teoria degli ordinamenti giuridici a La Sapienza, ha deciso di trasformare la sua  partecipazione in una battaglia di liberazione per la Comunità Lgbtqi. E’ convinto che la differenza sta nel messaggio e nell’obiettivo politico e sociale che un concorso come questo dovrebbe trasmettere.

«Nonostante il mondo dello show mi sia tanto lontano, – spiega La Triglia – ho accettato di rappresentare l’Italia pensando che potesse essere una grande occasione per inviare un messaggio importante a tutta la nostra comunità, che nasce come movimento di liberazione: Bellezza è Autenticità, Io sono Mister perché sono me stesso».

«Sto lavorando con un gruppo di ragazzi e non solo – continua La Triglia – che crede in questa idea, l’unico nostro obiettivo è far veicolare il nostro Nicola-La-Trigliamessaggio. Noi sentiamo di aver già vinto perché ci presentiamo come autenticamente siamo. Noi partecipiamo a un concorso di bellezza per mandare un messaggio positivo a tutti. A Roma sono responsabile di un gruppo giovani Lgbtqi  del Circolo Mario Mieli e conosco i problemi riguardanti l’accettazione della propria omosessualità».

Secondo Nicola La Triglia, la liberazione, di cui il Movimento è foriero, deve riguardare anche le categorie estetiche predefinite e il concetto di bello.

«I corpi liberi sono corpi belli. – afferma La Triglia – In questo senso, la bellezza è autenticità. Il Mister gay, in quanto membro della comunità Lgbtqi, dovrebbe essere portatore di questo messaggio di liberazione : io sono mister proprio perché io sono me stesso, sono bello perché sono me stesso. La bellezza è autenticità.

Desidero partecipare con il mio corpo che presenta elementi che altri chiamerebbero imperfezioni estetiche e che, invece, per me sono veri segni di autentica bellezza. Con la mia pancia, un po’ di grasso, i miei peli, le mie evidenti cicatrici sul corpo io sono me stesso e dunque sono bello e sono anche Mister».

E aggiunge: «La società mondiale ha bisogno di un messaggio di speranza e come dice qualcuno “la bellezza salverà il mondo”, ma non la bellezza stereotipata ma l’autentica bellezza».

L’edizione 2014 di Mister Gay World vuole dare questo messaggio di speranza a tutti i giovani che hanno disturbi alimentari, che non si accettano perché pensano che la vita vera sia come la presentano la tv e i media.

«Spesso, noi siamo come gli schiavi nella caverna della Repubblica di Platone; – precisa La Triglia – noi guardiamo le immagini riflesse sulle pareti e noi pensiamo che esse siano belle perché sembrano come vere. Invece, abbiamo bisogno di essere liberati dalle catene, gli stereotipi,  che ci tengono e abbiamo bisogno di scoprire che il mondo vero è fuori, alla luce del sole dove ciascuno di noi può vedere con i propri occhi il proprio corpo così come realmente esso è. Tuttavia, per compiere questo gesto bisogna uscire dalla caverna, fare coming out!».

mister-gay-world-2014Chi desidera conoscere meglio Nicola La Triglia può visitare la sua pagina Facebook, mentre chi vuole maggiori informazioni sulla manifestazione può visitare il sito.

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Roma: Torna il Test Hiv Rapido

La ASL Roma E e il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, organizzano nuovamente alcune giornate di informazione e counseling sulle IST e l’HIV durante i quali sarà possibile accedere al Test Hiv Salivare rapido.

Il Test Rapido dà la possibilità di conoscere il proprio stato sierologico senza prelievo ematico, ma con un campione di saliva, in soli venti minuti. Durante l’iniziativa promossa dalla ASL Roma E e dal Circolo Mario Mieli sarà possibile accedere al counseling sulle IST e al Test Hiv test-rapido-HIVRapido grazie all’apertura straordinaria del Consultorio Familiare – Monte Mario (Municipio XIV) piazza Santa Maria della Pietà n. 5 Padiglione 5, del Consultorio Familiare – Adolescenti (Municipio XIII) di via Angelo Emo n. 11.

Saranno presenti medici e operatori della ASL Roma E e del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli che distribuiranno preservativi, materiale informativo e saranno disponibili a fornire informazioni sull’HIV e le altre IST.

Le giornate di Test Hiv rapido si svolgeranno presso i Consultori Familiari:

Lunedì 7 luglio dalle ore 14.30 alle 19.30 – CF Monte Mario, piazza Santa Maria della Pietà, 5 Pad. 5 1° piano

Lunedì 14 luglio dalle ore 14.30 alle 19.30 – CF Adolescenti Via Angelo Emo, 11

Per informazioni telefonare alla Rainbow Line (numero verde gratuito) 800.11.06.11 (dal Lun. al Giov. 12.00-.19.00 ven.12.00 – 17.00).

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Carlo Gabardini testimonial di Roma Pride 2014

Carlo Gabardini è il testimonial di Roma Pride 2014. Attore e autore televisivo, con i suoi video Carlo è riuscito a veicolare ai giovani importantissimi messaggi di uguaglianza come quelli del Carlo-Gabardinivideo  La marmellata e la Nutella: ci si innamora di chi ci si innamora e della risposta alle farneticazioni di Carlo Taormina contenute nel video Malato? Io sto benissimo!
Venerdì 6 Giugno, alla vigilia della Parata, Carlo Gabardini sarà al Roma Pride Park presso il Circolo degli Artisti, in via Casilina Vecchia 42, per il dibattito Combattere l’omofobia, con una risata si può? e sabato sfilerà per le strade di Roma con il festoso e orgoglioso corteo.

Ancora incontri al Roma Pride Park

Oltre al dibattito con Carlo Gabardini, molti incontri vivacizzano la giornata conclusiva di Roma Pride Park.
Nell’area dibattiti alle 17,30 Lo Stylebook di Gaynet, una proposta messa a punto dalla redazione di Gaynet per un lessico sugli PridePark2014orientamenti sessuali e le identità di genere.
Alle ore 18 nelle Spazio Cinema la presentazione di Le inutili vergogne di Eduardo Savarese.
Sesso e mistica della carne. Perversioni private e famiglia. Corpi ambigui e apparizioni angeliche. Occasioni mancate e cattoliche penitenze. Nel diagramma confuso di questi contrasti, l’autore, affronta i difficili percorsi dell’identità declinando le diversità dell’amore.

E poi tutti gli eventi Extra Park e i Party ufficiali di venerdì 6 giugno.

La Parata e i carri

Per chi vuole partecipare alla ventesima parata del Roma Pride -la marcia pacifica e gioiosa che dal 1994 sfila nel mese di giugno per le vie della Capitale per la rivendicazione dei diritti delle persone lgbtqi (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer e intersessuali)- l’appuntamento è per sabato 7 giugno, dalle ore 16 in Piazza della Repubblica.

Quest’anno ben 15 carri allegorici parteciperanno alla sfilata da Piazza della Repubblica e che, dalle ore 16.00, si snoderà fino ai Fori Imperiali dove, dall’autobus inglese a due piani del Coordinamento Mettici-la-facciaPrideRoma Pride, composto da più di 25 Associazioni e realtà lgbtqi, si terranno gli interventi delle Associazioni a conclusione di una settimana di eventi  culturali, politici, artistici e ludici nel Pride Park e in tutta la città.

In accordo con il Comune di Roma tutti i carri saranno ecosostenibili, non verranno usate schiume, bolle di sapone ma solo ed esclusivamente materiale ecologico, ad esempio coriandoli di carata riciclata.

Ed ecco alcune anticipazioni sui carri che sfileranno, tutti coloratissimi, con musica e con l’immancabile bandiera rainbow declinata nelle sue varie forme e versioni.

Apripista il carro del Coordinamento Roma Pride, un coloratissimo autobus inglese a due piani sul quale sarà presente il testimonial del Roma  Pride, l’attore e autore Carlo Gabardini e dal quale a fine parata le oltre 25 Associazioni del Coordinamento terranno gli interventi conclusivi.

Il carro del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli espone gli striscioni con le foto dei volontari e delle volontarie che hanno deciso con orgoglio di metterci la faccia e rivendicare c di essere gay, lesbiche e trans;

Il carro di Queerlab con lo slogan lanciato da  Conchita Wurst, vincitrice dell’ultima edizione dell’Eurovision, “Siamo inarrestabili!”, come lo era lo spirito di Stonewall, quando per la prima volta le persone trans, lesbiche, gay e queer si opposero all’ennesimo sopruso della polizia.

Il carro Anddos, con scenografie e mega animazione coloratissima in stile  Antenati, per denunciare l’immobilismo del nostro Paese riguardo ai diritti  lgbtqi.

Il carro del Pride Quotidiano di Gaynet e Gaiaitalia.com  che suggerisce l’idea che il Pride sia tutti i giorni e non solo  una volta l’anno.

calcio_al_pregiudizio_2014Il carro della CGIL che da anni è presenza politica di rilievo.
Il carro di Muccassassina, che  avrà i colori della bandiera rainbow e sarà tempestato di grandi   pezzi di puzzle colorati con drag queen, dancers e gogo vestiti dei colori  rainbow, puzzle che vogliono significare la forza dell’unione di colori diversi ma con l’obiettivo comune della costruzione di una società più giusta e ricca per tutti.

Il carro Splash Roma e il suo slogan No Limit Love, un inno all’amore contro qualsiasi forma di discriminazione, tra gogo boys e drag queen in versione angeli.

La Fenice Gay, con il suo carro funebre, celebra il funerale dei diritti civili basilari che sono ancora negati alla nostra comunità da una classe politica indifferente.

TaniaMarkusIl carro di Gorillas è aperto al pubblico e sarà ispirato alla foresta in cui dimorano i gorilla vichinghi. Sono a diposizione caschi di banane e un rifugio per gorilla. Tutto il carro sarà colorato di verde e giallo.

Ulteriori informazioni sugli eventi e sulla Parata sono disponibili sul sito della manifestazione.

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Social privacy? Una Guida online

Internet viene spesso accusata di essere piena di pericolose trappole, per aiutare gli internauti a evitarle, il Garante della Privacy (l’organo collegiale istituito per la protezione dei dati Guida-Social-Privacypersonali) ha recentemente pubblicato Social Privacy – Come tutelarsi nell’era dei social network. La guida è gratuita e scaricabile dal sito del Garante, ma si può anche richiedere in formato cartaceo, inoltre verrà distribuita al Forum PA che si terrà dal 27 al 29 maggio a Roma.

Se non volete andare sul sito del Garante, potete scaricare la Guida anche da PianetaQueer.

La Guida è ben realizzata e suddivisa per argomenti. Il primo capitolo è dedicato ai social network dal famoso Facebook al nuovo Tumblr; ben articolata anche la sezione Avvisi ai naviganti con consigli e suggerimenti anche per la consultazione del conto bancario online; molto interessante lo spazio riservato ai genitori, a chi cerca lavoro e agli utenti esperti con indicazioni specifiche. La Guida si conclude con un glossario sui termini più utilizzati in Rete.

Buona lettura.

 

 

 

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Roma Pride 2014: orgogliosi e combattivi

Dopo 20 anni di Pride i diritti per le persone LGBTQI sono ancora Roma-Pride-2014-donna-lontani. Rabbia e determinazione sono ben espressi nella campagna di comunicazione per il Roma Pride 2014 che si terrà nella capitale il 7 giugno.

«Una campagna – sottolinea Andrea Maccarrone, Portavoce Roma Pride 2014 – diretta e combattiva, capace di capovolgere l’immaginario di chi ci vede impauriti o remissivi, per esprimere con orgoglio e determinazione la forza del nostro impegno per una società e un Paese migliori».

I volti che protagonisti della campagna sono quelli della comunità e di chi le è al fianco. Sono volti arrabbiati, determinati, coraggiosi Roma-Pride-2014-cartolina1che guardano diretti gli interlocutori e li chiamano a una risposta, a un impegno, a un’azione. Dietro ogni volto c’è una vita, una persona, una storia e, soprattutto, la consapevolezza che dopo 20 anni di Pride, la battaglia contro i pregiudizi è più attuale che mai e il popolo LGBTQI è ben determinato a portarla avanti, perché non è una battaglia che coinvolge tutta la società.

Guardateci bene. Guardateci il viso. Non è quello di chi chiede qualcosa, ma di chi sa cosa ci spetta di diritto. Non il viso di chi è stanco di lottare, ma quello di chi non si fermerà finché la storia non ci avrà dato ragione. Perché lo farà, di questo siamo certi. Perché la storia noi la facciamo tutti i giorni: in famiglia, a scuola, sul lavoro, in piazza. La facciamo sfidando i pregiudizi con l’intelligenza, la gioia, il coraggio. L’amore. Così sappiamo che arriverà un giorno in cui ogni diversità non sarà tollerata, ma celebrata. Ogni genere rispettato, ogni famiglia protetta, ogni individuo tutelato. E quel giorno no, non sarà solo bello poter dire “noi c’eravamo, ci siamo sempre stati”. Sarà molto di più. Sarà giusto. E sarà un vero orgoglio: il nostro”.

La novità di questa campagna è che continuerà a crescere da oggi fino al Pride. Giorno dopo giorno verranno lanciati nuovi volti, tutti segnati dal war painting arcobaleno, e nuove storie. Ma soprattutto da vera campagna virale, sarà in grado di coinvolgere chiunque RomaPride-composizionevorrà sposare la causa del Roma Pride. Basterà dipingersi il volto con i colori della bandiera rainbow per scattare una foto da condividere e invitare tutti a scendere in piazza il 7 giugno. In più, nei prossimi giorni sarà diffusa su Facebook un’apposita applicazione che consentirà di modificare le proprie foto direttamente dal social network aggiungendo i segni del war painting arcobaleno, oltre al logo e allo slogan “Ci vediamo fuori”. Una campagna tutta da condividere per essere davvero in tanti là fuori a sfidare insieme i pregiudizi. Ancora una volta, come da vent’anni a questa parte. A viso aperto.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito del Roma Pride 2014.

 

 

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LGBT: una petizione per il matrimonio egualitario

Negli ultimi anni la questione dei matrimoni omosessuali è stata al centro di un intenso dibattito. L’Europa è stata palcoscenico di un’evoluzione orientata all’eguaglianza delle coppie di fatto e di quelle sposate.

Dieci anni fa i Paesi Bassi furono la prima Nazione al mondo a riconoscere l’uguaglianza agli omosessuali, approvando loro il loro diritto a sposarsi.

Nel 1989 la Danimarca è stato uno dei primo Paesi ad autorizzare “registreret partnerskab”, ovvero le unioni civili tra persone dello stesso sesso, nel 2012 tale legge è stata abrogata perché è stato esteso il matrimonio anche alle persone omosessuali.

Ben ultima resta purtroppo l’Italia dove appare ancora fantascienza l’approvazione di una legge per le unioni civili delle coppie omosex, dopo il fallimento dei Dico e la vita brevissima della proposta Brunetta
e Rotondi subito archiviata per non irritare la Chiesa.

Giuseppe FiamingoGiuseppe Fiamingo, vuole sensibilizzare proprio l’Italia al problema del matrimonio egualitario ed ha avviato una petizione per raccogliere consensi e portare avanti la sua campagna verso il cambiamento. Per comprendere meglio i motivi del suo impegno, gli abbiamo rivolto alcune domande.

D. Chi è Giuseppe Fiamingo?
R. Sono un siciliano di Catania; risiedo continuativamente a Bruxelles dal 1984. Sono un economista e ho lavorato alla Commissione europea. Sono sposato con un’ostetrica belga ed abbiamo due figli che frequentano l’università. Sono molto sensibile ai diritti umani e cerco di battermi per eliminare le ingiustizie, soprattutto quelle che vedo nel mio Paese, riguardo alle quali credo di avere un maggior diritto di lottare, essendo un cittadino italiano.

D. Perché questa iniziativa?
R. Quando sono venuto a conoscenza della sentenza della Corte di Cassazione N°4184 del 2012, ho capito che anche in Italia era giuridicamente possibile avere la parità dei diritti tra coppie sposate civilmente e coppie omosessuali, che avrebbero potuto accedere al matrimonio, in quanto la sentenza sprona il legislatore a legiferare sulla materia, perché considera superata la diversità di sesso tra le persone che contraggono il matrimonio.

D. Perché è utile firmare questa petizione?
R. Ritengo che la “cultura della petizione”, in quanto democrazia dal basso, possa essere un ottimo strumento per richiamare l’attenzione dei cittadini su tematiche meritevoli di considerazione e, in conseguenza del numero di firme raccolte, capace di attrarre l’interesse dei politici sulla questione.

D. Pensi che in Italia si possa arrivare al matrimonio civile per le coppie omosessuali?
R.Tanti paesi europei, come Olanda, Belgio, Spagna, Svezia, Portogallo, Regno Unito, Francia, Islanda e Norvegia hanno già approvato una legislazione sui matrimoni omosessuali e non vedo perché le coppie omosessuali italiane debbano essere discriminate nei loro diritti (come l’alloggio, l’eredità, l’assistenza sanitaria del partner e la presenza del partner nelle strutture ospedaliere, la reversibilità della pensione al coniuge sopravvissuto) rispetto alle coppie etero.

D. I partiti hanno spesso parlato di preferire il Pacs, un’alternativa al matrimonio,tu cosa ne pensi?
R. Finora i partiti hanno appunto soltanto “parlato” e fatto finta di dare ascolto alle legittime richieste delle associazioni LGBTQ ed i cassetti del Parlamento sono pieni di progetti per le unioni civili (che si 2013-02-coppia-gay3chiamino PACS, DICO, CUS) finiti, per motivi diversi, nel dimenticatoio.
Il progetto di DDL presentato a dicembre in Senato sulle Unioni civili (per le coppie omosessuali ed ispirato dall’istituto legislativo tedesco) prevede però meno diritti rispetto al matrimonio civile riguardo a: cittadinanza -naturalizzazione del partner e ricongiungimento col partner-, permesso di immigrazione per il partner, nulla sulle decisioni sul fine vita, poco sulle adozioni, salvo la “stepchild adoption”, in base alla quale il genitore non biologico può adottare il figlio biologico del partner, concepito prima o dopo l’unione o adottato.

D. Cosa ne pensi del modello tedesco per legalizzare le coppie omosessuali?
R. Il modello tedesco é il modello a cui si ispira il DDL italiano per le unioni civili, ma, come evidenziato prima, lascia sussistere meno diritti per le coppie che ricorrono a questo istituto rispetto alle coppie sposate e visto che la Cassazione ha stabilito che anche in Italia potremo avere il matrimonio per le coppie omosessuali, non vedo perché non cogliere questa opportunità e chiedere il massimo dei diritti ottenibili!

D. Dopo questa petizione pensi ci potrà essere un’apertura?
R. Spero che questa petizione, se ripresa dai vari MEDIA, che mi appaiono sempre più pilotati riguardo alle materie da trattare, possa contribuire a fare cambiare la mentalità e far capire che il principio della parità dei diritti é basilare ed universale, e che deve essere applicato a tutti i cittadini.

 D. A tuo parere, quali sono i pro e i contro della legge?
R. Francamente, alla luce dei diritti, ci vedo solo vantaggi. Se qualcuno non vuole sposarsi per principio, sarà comunque opportuno che esista l’istituto più “leggero”, quanto ai diritti, delle unioni civili.

D. In Italia si vive ancora molta discriminazione, non sarebbe meglio se prima venisse approvata una legge chiara contro l’omofobia per tutelare le coppie gay anche nell’ambiente di lavoro?
R. In Italia non esiste ancora una legge che penalizzi il reato di discriminazione nei confronti delle persone omosessuali e transessuali gay-couplee che preveda aggravanti riguardo all’istigazione all’odio ed alla violenza omofoba e transfobica e credo che una tale legge sia necessaria. Credo anche che le campagne di sensibilizzazione contro l’omofobia e la transfobia possano essere condotte benissimo in parallelo alla battaglia per il matrimonio omosessuale. “

D. Cosa farete dopo questa petizione, quali sono i progetti futuri?
R. Intanto vogliamo arrivare con l’aiuto dei media a 10.000 adesioni per questa petizione sul matrimonio omosex e quindi ringraziamo anche voi, che dopo radio Siani, ospitate la nostra iniziativa.
Personalmente sono molto scioccato dalla non applicazione di una  legge della Repubblica, la 194 sull’aborto, a causa dell’altissima percentuale di medici obiettori (quasi l’80% in molte regioni), infatti la sanità è gestita a livello regionale e ho notato ma che sono state promosse su Change.org petizioni a secondo delle regioni.

D. Dopo il matrimonio per le coppie omosessuali credi si potrà parlare di adozione? Legalizzazione dei figli all’interno del matrimonio?
R. Mi sembrano dei diritti conseguenti all’istituto del matrimonio, anche se probabilmente per l’adozione bisognerà legiferare ad hoc.

D. Qual è un buon motivo per aderire alla vostra proposta e firmare la petizione?
R. Anche se sei eterosessuale devi essere cosciente che i tuoi diritti non verranno minimamente scalfiti dal matrimonio omosex; è quindi opportuno che firmi anche tu!
Credo poi che bisogna mettere fine alla vergognosa discriminazione in base alla quale solo per i parlamentari (cioè proprio coloro che avrebbero dovuto legiferare in materia) e per i giornalisti è previsto che i loro partner (di qualunque sesso) possano avere accesso all’assistenza sanitaria, e per i soli Parlamentari è possibile lasciare al proprio partner la pensione di reversibilità.

Ringraziamo Giuseppe per la sua collaborazione e vi invitiamo a dare il vostro contributo per la raccolta delle firme, ed agevolare la parità dei diritti e l’uguaglianza per tutte le coppie, anche in Italia.

E quindi, forza, firmate e diffondete la petizione.
Tobias Pellicciari e Marinella Zetti

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Stop al bullismo, riparte “Bulli e pupe”

Si chiama Bulli e pupe, ragazzi che faticano a crescere, é il nuovo progetto di intervento nelle scuole del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli che, in collaborazione con la ASL Roma, e con il contributo del’Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università della Regione Lazio, intende prevenire e Massimo-Farinellacontrastare ogni forma di bullismo, in particolare il cyberbullismo, e il bullismo omofobico e transfobico. Il progetto prevede incontri informativi e formativi rivolti a studenti, docenti, personale scolastico e famiglie.
Per saperne di più, abbiamo rivolto alcune domande a Massimo Farinella, responsabile servizi del Mario Mieli.

D. Quando e dove inizieranno i corsi?
R. Il progetto è partito questa settimana, al momento in tre Istituti Superiori di secondo grado di Roma, in alcuni di questi in collaborazione con la ASL RM/E consultori.

D. Avete dati aggiornati sul bullismo nelle scuole romane?
R. Non abbiamo dati scientifici. Riceviamo segnalazioni tramite la nostra RainbowLine 800110611, oppure direttamente dalle Scuole dove svolgiamo iniziative o progetti. Nel 2009 abbiamo condotto ragazza-bullismouna ricerca su circa 1000 studenti dove emergeva che la violenza, la discriminazione, il bullismo colpiscono i ragazzi e le ragazze “diversi/e”: per etnia, perché gay o lesbiche, perché più timidi, oppure per una diversità fisica come, ad esempio, essere grassi.

D. Il vostro intervento punta a combattere tutto il bullismo, come  pensate di intervenire concretamente: corsi separati tra docenti, studenti e genitori o corsi omnicomprensivi?
R. Il progetto è articolato su azioni di prevenzione e azioni di contrasto.
Le azioni di prevenzione prevedono interventi formativi e seminari in classe, solo con gli studenti. Poi ci saranno incontri informativi con docenti, personale non docente, infine giornate di formazione con i docenti.
Le azioni di contrasto prevedono invece anche dei momenti comuni, ad esempio un Osservatorio gestito da studenti e docenti, Cyberbullismouno sportello di ascolto gestito da noi dove si possono rivolgere gli studenti vittime e bulli, anche con le loro famiglie e i loro docenti, per affrontare le situazioni più gravi e complesse.
Inoltre ci sarà un laboratorio specifico sul cyberbullismo dove studenti e docenti lavoreranno insieme per produrre materiale informativo e di contrasto al fenomeno.

D. Il progetto prevede l’intervento per un anno, non vi sembra poco per combattere un problema così grave e complesso?
R. Sì, un anno può essere poco, ma dipende da cosa viene realizzato. Il progetto non ha interventi spot (interventi che rimangono ad un livello superficiale) ma consente di seguire la scuola, i ragazzi e le ragazze per tutto l’anno e quindi si ha la possibilità di intervenire anche culturalmente. Certamente non si elimina il fenomeno, ma i vari interventi possono davvero arginare determinate situazioni, e bullismo1far apprendere strumenti utili a tutti gli attori coinvolti.
Inoltre, la durata è vincolata al Bando. Ricordo che questo è un progetto che ha vinto una gara pubblica, e  viene realizzato grazie al contributo della Regione Lazio- Assessorato alla Formazione, ricerca Università, e per una parte cofinanziato dalla nostra associazione. In ogni caso continueremo anche dopo la conclusione del progetto a proporre iniziative e azioni contro il bullismo, come Circolo Mario Mieli ,infatti, siamo impegnati già da diversi anni su questo tema.
M.Z.

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